LE VETRINE E LE COMUNITA’ VIRTUALI
RELIGIOSE SECONDO PADRE SPADARO
In cerca di Dio? Lo si trova anche in
Rete
Il sito del Vaticano è il
primo mezzo di informazione del Papa
CITTÀ DEL VATICANO
Dio in rete c’è, eccome; e anche al di là del Portone di
Bronzo ci si è convinti delle straordinarie possibilità
aperte dal web. La notizia ormai è ufficiale: il sito
Internet del Vaticano è diventato, in assoluto, il primo mezzo
di trasmissione delle informazioni della Sala Stampa
sull'attività del Papa e della Santa Sede. Nel corso del
2003 infatti ci sono stati oltre ventuno milioni di contatti (per
l’esattezza: 21.778.553) alle pagine web della Sala
Stampa, con una media di 59.667 consultazioni soddisfatte al giorno.
E non è un caso che il mese più trafficato sia stato
marzo, quando cioè più intensa era l’attività del
Pontefice contro la guerra in Iraq. In quel periodo le richieste
soddisfatte sono state 3.598.183, con una media di
116.072 accessi al giorno. Uno sguardo alla provenienza delle
richieste offre questa classifica: Stati Uniti, Italia, Germania,
Regno Unito, Canada, Spagna, Brasile e Francia.
Ma ormai si può dire che la religione, le religioni, e la
religiosità in genere ha invaso il web. Secondo padre Antonio
Spadaro, gesuita del Collegio Scrittori di «La Civiltà
Cattolica», «Navigando nella "Grande Rete" è facile
accorgersi della presenza al suo interno di elementi legati al sacro e
alla religione. Digitando la parola God, cioè Dio nella lingua
principale del web, l'inglese, in un "motore di ricerca", o religion,
Christ, spirituality, otteniamo liste di decine di milioni di pagine
trovate».
Sempre secondo lo studioso, che ha dedicato nell’ottobre scorso una
conferenza all’argomento, in Rete troviamo innanzitutto "vetrine" di
realtà religiose reali. Nel solo contesto cattolico italiano
abbiamo oltre ottomila «vetrine»; fra cui circa 1650
parrocchie, 1500 movimenti e associazioni, 800 ordini religiosi. La
Santa Sede dispone di un sito ( a cui abbiamo accennato in apertura)
che, oltre a contenere le pagine web di tutti i dicasteri della Curia
Romana, propone materiali e documenti anche in originale (dal
Concordato di Worms del 1122 in scansione fotografica ai documenti
più recenti). Naturalmente anche la Conferenza Episcopale
Italiana ha una presenza importante, che contiene al momento ben oltre
diecimila documenti. E la «febbre di internet» ha ormai
contagiato molti ordini e congregazioni religiose che hanno siti a
vario livello: (da quelli delle Curie generalizie alle singole province
o case) e così gruppi, movimenti e associazioni. C’è da
dire poi che Internet si è rivelato di un’importanza
fondamentale soprattutto per il Dicastero dell’Evangelizzazione dei
Popoli (l’antica “Propaganda Fide”), che gestisce un esercito di
centinaia di migliaia di missionari e missionarie in tutto il mondo,
spesso in luoghi sperduti. L’Agenzia Fides, della Congregazione,
«on line» ha la funzione di ricevere e rilanciare notizie
da luoghi in cui il missionario è l’unica fonte, e nello stesso
tempo di mantenere informate queste persone, in tempo reale.
Ma padre Spadaro parla anche di un elemento totalmente nuovo, nel
panorama religioso: «Visto che la Rete permette l'esistenza di
realtà non materiali, occorre riconoscere che in essa possono
nascere e proliferare molte realtà religiose unicamente
virtuali, che cioè non hanno un referente in luoghi, istituzioni
e gruppi che si incontrano in forma reale. Un esempio estremamente
interessante è il sito “Vidimusdominum” dei giovani membri di
ordini e congregazioni religiose, il quale dà forma virtuale a
una comunità che non ha dimensione "reale" e visibile in quanto
tale». Ma il web apre orizzonti totalmente nuovi anche a
religioni bimillenarie come la cattolica: «E’ stata ideata
persino almeno una forma di vita religiosa, non ufficiale, che ha
consistenza unicamente virtuale come l'OMFSI (Ordre monastique des
frères et soeurs par l'internet). Ed esistono gruppi di
preghiera virtuali, spontanei o legati a monasteri o ad altre
istituzioni. Esistono anche biblioteche esclusivamente virtuali, che
hanno "sede" cioè soltanto in internet e che contengono testi
unicamente digitali scaricabili sul proprio computer».
Molte religioni mondiali, da quelle più praticate a quelle meno
note, hanno siti o portali che contengono notizie, testi sacri e altro.
Proliferano anche le sètte e i culti di ogni genere. Un’offerta
amplissima, che risponde a una domanda in crescita continua che la
"tradizione" riesce a fatica a soddisfare: «Alcune statistiche
affermano, ad esempio, che il 25% degli internauti americani usa la
Rete almeno una volta alla settimana per rispondere a interrogativi
religiosi».
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