Dire «grande» significa dare un giudizio di valore. Qualcuno l'ha definito un «classico del Novecento» . Le ragioni del suo successo non sono quelle dei best-seller di stagione, ma vivono nello spazio delle tensioni fondamentali di una vita umana, fatta di «caldo sangue e nervi», come scriveva Cechov, uno tra gli scrittori più amati da Carver. Qui seguiremo lo stile asciutto, la drammaticità del quotidiano che alimenta i suoi primi racconti e l'apertura alla speranza e alla comunicazione che segna invece i testi successivi e più autentici. Con Carver la realtà quotidiana non è solo il luogo dove si svolgono le vicende, ma è il vero protagonista delle storie.
Nella poesia troviamo la radice
profonda della sua ispirazione letteraria, una poesia fortemente
concentrata sulla vita quotidiana, di cui, anche attraverso l'uso di
un linguaggio ordinario, riesce a esprimere efficacemente le tensioni
fondamentali: un certo spaesamento esistenziale, la paura della
morte, il bisogno di essere amato, di essere salvato, di comunicare
in modo sinceroÉ L'espressione è frutto di quella sorta di
necessità interiore che contraddistingue l'ispirazione
artistica umana e incarnata. Accostarsi alla scrittura di Carver
significa, dunque, comprendere come la letteratura sia una reale
«questione di vita o di morte».
Le sue opere sono state tradotte in oltre venti lingue. Su di lui
sono stati scritti vari saggi e realizzati siti Internet.
Carver nei suoi primi scritti si presenta con uno stile asciutto e
capace di entrare nella drammaticità del quotidiano per
approdare, nei testi successivi e più autentici, a un'apertura
alla speranza e alla comunicazione. Ma è nella poesia la
radice profonda della sua ispirazione letteraria: uno spaesamento
esistenziale, la paura della morte, il bisogno di comunicare in modo
sincero, di essere amato e salvato.
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